E!State Liberi….in Gruppo R!

Anche quest’anno sono venuti a trovarci i ragazzi e le ragazze del Campo “E!State Liberi” organizzato da Libera contro le Mafie, con cui continua con costanza la collaborazione! Questa volta, con gli animatori del campo, abbiamo deciso di proporre ai ragazzi una scaletta ricca per conoscerci un pò meglio, attraverso attività, momenti formativi e momenti di condivisione. I ragazzi e le ragazze hanno avuto modo di conoscere il nostro Centro Diurno La Bussola e il nostro Laboratorio di Sartoria, LopUp.

Abbiamo chiesto a loro di raccontarci come sono andate le cose quel giorno e Chiara, una delle animatrici, ci ha lasciato questo bel post!

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Scoprendo “La Bussola”: un porto sicuro, un faro, una casa.

Vi siete mai chiestə come può essere vissuta La Bussola attraverso gli occhi di tre ragazze liceali? Noi ce lo siamo domandatə e abbiamo colto l’occasione per chiederlo proprio a loro: Gloria, Ilaria e Elena, tre studentesse del Liceo T.L. Caro di Cittadella, che hanno scelto di svolgere un pezzetto della loro esperienza di PCTO (Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento) presso il nostro Centro Diurno.

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Volontariato e cooperazione: insieme si costruisce

Giovedì 23 settembre la Bussola ha ospitato una serata a tema volontariato e cooperazione sociale che ha visto gli interventi di Mario Baldo, cooperatore sociale e parte della direzione del Consorzio ccs e consigliere di Federsolidairetà, e di due volontarie appartenenti a realtà che hanno cooperato con il Centro Diurno: Giusy, che fa parte di Arte Migrante Padova, e Vittoria di Libera contro le mafie. La serata era aperta a tutti i volontari di Gruppo R e delle due realtà che vi hanno partecipato. Abbiamo chiesto a Giusy e Vittoria di darci il loro contributo.

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Nuove finestre online per Lopup e Materie Prime

Anche se mi sembra ieri, sono passati già quasi due mesi da quando ho iniziato il mio tirocinio in comunicazione per Gruppo R. La mia esperienza qui nasce dal desiderio che la Cooperativa ha avuto di far crescere i due progetti di artigianato Lopup e Materie Prime.

Non credo molto nel caso, e sicuramente non lo è il fatto che entrambi i progetti siano nati o, per meglio dire, rinati nello stesso periodo in cui anch’io ho iniziato un nuovo percorso lavorativo nel campo del marketing. Il mio percorso di formazione si è legato al bisogno che i due progetti hanno sentito di evolvere, per raccontarsi e avvicinarsi di più al pubblico, rafforzando la propria personalità per diventare riconoscibili e appetibili.

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Materie Prime: faremo grandi cose insieme!

Il post di Aprile del Blog “Storie” vuole raccontarvi un progetto che da qualche anno sta crescendo all’interno del centro diurno La Bussola, il laboratorio di terracotta e i suoi prodotti: Materie Prime.

Questo progetto nasce nel 2018, dall’idea di creare nuove occasioni di socializzazione e di creatività per ospiti e volontari che frequentano il centro. Nasce un pò per metterci in gioco, “con le mani in pasta“, per conoscere un materiale diverso, per creare forme e semplici prodotti. Il tempo passa, volontari e operatori vedono che questo spazio di laboratorio raccoglie qualcosa di prezioso e di nuovo, gli ospiti sempre più incuriositi si approcciano al laboratorio con frequenza ed interessa e quindi è chiaro: bisogna darsi da fare e provare a costruire qualcosa di nuovo, qualcosa che possa raccontare ciò che viviamo e respiriamo nel Centro durante questa attività anche all’esterno, qualcosa che parli di noi.

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Amore è: sapere come prendi il caffè

Vittoria è una volontaria del nostro Centro Diurno La Bussola. L’abbiamo conosciuta ad Aprile 2020, in piena emergenza sanitaria. Per il nostro servizio è stata una piccola luce in un periodo molto intenso e faticoso per tutti noi. Ci racconta in questo post la sua esperienza di volontariato.

Ho conosciuto il Centro Diurno La Bussola attraverso il Centro Servizio per il Volontariato di Padova (CSV). All’inizio del 2020 ci siamo organizzati per sostenere le realtà del territorio, mentre l’Italia intera chiudeva e scoprivamo una nuova alterata quotidianità. Con il CSV abbiamo coordinato progetti e volontari cittadini, tantissimi. Poi un giorno Mario, coordinatore del CSV e il mio “capitano” del 2020, mi ha chiesto di fare un turno al Centro Diurno La Bussola, un centro diurno nel quartiere Arcella. Non sapevo nient’altro, colpevolmente, della struttura e di Gruppo Polis. Sono andata raccomandando a me stessa di non essere né troppo timorosa e preventivamente timida, né affrettata e “casinara”.

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La Bussola: tra distanze di sicurezza e prossimità sociale

Durante quest’emergenza sanitaria nel nostro centro diurno “La Bussola” non ci siamo mai fermati.

Questo Aprile 2020 è stato il mese del nostro 15esimo compleanno, ma anche un mese di grossi cambiamenti, domande, riorganizzazioni, chiusure anticipate e riaperture straordinarie.

Un mese di mascherine con meno sorrisi “a trentasei denti” ma di nuovi sorrisi luminosi trasmessi con gli occhi, un mese di metri di distanza ma di parole e battute che avvicinano, di routine sconvolte ma anche di nuovi equilibri ritrovati.

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Buon Compleanno Bussola!

01/04/2005 – 01/04/2020

Sono passati 15 anni da quando il centro diurno La Bussola ha aperto le sue porte alla città e alle persone più in difficoltà che la vivono ogni giorno. In questi anni ne abbiamo fatta di strada insieme: tantissime persone hanno varcato la nostra soglia in cerca di qualcosa, per ritrovare se stessi, per ricevere un sorriso, per un pasto caldo o una doccia rigenerante. Molto spesso il lavoro della Bussola è stato silenzioso ma costante e profondo. Durante questi anni le persone accolte, che sono il cuore pulsante del centro diurno, hanno avuto dei riferimenti importanti, come Anna Rita, Riccardo, Massimiliano, Stefano, ma allo stesso tempo hanno vissuto i grandi cambiamenti che La Bussola ha saputo fare per provare a rispondere sempre meglio ai nuovi bisogni del territorio. Oggi gli ospiti della Bussola partecipano attivamente a tutte quelle piccole grandi attività quotidiane che la fanno camminare, rendendosi attori della propria ripartenza.  

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Dalla notte all’aurora.


Una vita bella e come la volevo io , cervello sempre attivo , atteggiamento sempre costruttivo e attenzione a chi si trovava in difficoltà. Pronto a dare e terribilmente imbarazzato nel chiedere e/o ricevere. Un lavoro, tante passioni che mi facevano sognare sempre un nuovo futuro e, come diceva mio nonno  ” in tasca sempre un soldo in più di quello che mi serve “.

Un brutto giorno la salute cede, piano piano i problemi diventano sempre più seri, ma il mio ottimismo mi tiene ancora fiducioso nel futuro. Problemi sempre più complessi e la sfortuna di trovare medici che sottovalutano la mia situazione. Salute incerta, la crisi e il lavoro non c’è più.

Mi concentro sulla salute ma la situazione si è ingarbugliata e non permette una visione chiara . Il tempo passa e i risparmi finiscono , il mio comportamento corretto degli anni precedenti mi fà guadagnare del tempo ma non basta. Richiedo un intervento alle istituzioni deputate alla mia nuova situazione ma è un porto delle nebbie  e il mio ottimismo piano piano lascia il posto ai pensieri negativi che mi trascinano in uno “stato mentale” non mio ! Un gorgo che mi fà vedere tutto negativo…non vedo più un futuro.

Un giorno vengo inviato al CD “La Bussola” e con molto scetticismo ci vado , vengo accolto con un sorriso e senza domande. Ci sono altre persone con situazioni simili alla mia e uno di loro , senza rendersene conto , mi fà  “scollegare” il cervello dai pensieri negativi  per 3-4 ore al giorno . La salute peggiora , due ricoveri nel porto delle nebbie e zero risposte; ma grazie allo staff del centro diurno entro in un appartamento di seconda accoglienza ed esco dal garage dove ero finito a dormire. Un letto con delle lenzuola, delle finestre, un bagno con doccia e una telefonata di “presenza e cortesia” al mattino dell’operatore che segue la mia persona. Un sollievo! Oltre ad ottusi burocrati, degli esseri umani di una cooperativa sociale mi stimolano, giustamente, ad essere attivo per me stesso e per i miei problemi e a riprendere attività compatibili  con le mie attitudini.

Adesso sono aumentate leggermente le mie entrate, grazie ad un impegno in una cooperativa sociale, e ho ritrovato il gusto di farmi riparare delle scarpe , di cambiarmi gli occhiali e altre piccole necessità; ma mi sono accorto che ho anche ricominciato a pensare al futuro (non a grandi cose viste le mie entrate ).

Una storia banale? Forse si o forse, ho incontrato persone che in punta di piedi si sono messi al mio fianco, sono stati capaci di “ribaltare” il mio stato mentale, è una storia speciale. Non so se adesso quella “luce” che mi sembra di intravedere è l’aurora o no ma in questo periodo ho la sensazione che la notte stia per finire.

GRAZIE  P.D.

Il Progetto MakeEat alla Bussola

La scorsa settimana si è conclusa un’esperienza di volontariato nel nostro centro diurno La Bussola. La nostra volontaria, Anne, arrivata dalla Germania, ha deciso di aderire ad un progetto sul consumo responsabile promosso dall’associazione AIESEC, restando con noi per sei settimane. Ospitata da un altro nostro volontario per questo periodo in Italia, ha trascorso questi giorni entrando nel nostro centro, scoprendo le attività e le storie degli ospiti, incuriosendosi sulla nostra raccolta di eccedenze e ridistribuzione.

“Ciao a tutti, my name is Anna, I´m from Germany and I worked at la Bussola for six weeks. I took part in the project MakeEat and educated others and myself about responsible consumption.
During my first week at la Bussola I was showed around and worked side by side with my other co-workers who helped me to get to know how things work and what I needed to take care of. I got to know the guests at la Bussola and quickly understood what my tasks were and which rules I had to follow. Everyone welcomed me and was happy to see me. On Thursday I had my first English lesson with the guests. I was very excited, but also a bit nervous to see who world come to participate.
Everything worked out fine and I really enjoyed doing English lessons as the weeks went by.
By week two I started to go to the supermarket and different schools in the city to collect leftover food. We collected foods from the supermarket where the expiry date already went by or leftovers from the school mensa. I really enjoyed going around the city collecting food from different places and seeing that the food is being used again and does not go to waste. To me this now has become even more important because I got to see how much food we were collecting. Some days we brought the food that we could not use, because it was too much, to a place called popular kitchen. There it was distributed to other people in need again.
As the weeks passed by, I enjoyed getting to know the people and their stories. One of my favourite things about la Bussola is the laboratory, where people work with clay and craft different things. We designed our own necklaces, earrings and also created bowls and cups from clay. People enjoyed being creative and use their hands to create things.
At last I would like to thank everyone who made it possible for me to work at la Bussola and everyone who helped me to get to know this place. I enjoyed being part of this group and being able to give back something to people. Responsible consumption is a very important aspect in our everyday life and everyone should be aware of it. Grazie mille!”

Ciao a tutti, Mi chiamo Anna, sono tedesca e ho prestato servizio alla Bussola per sei settimane. Ho preso parte al progetto MakeEat per formarmi e formare altri sul consumo responsabile.
Durante la mia prima settimana alla Bussola mi sono guardata intorno e ho lavorato fianco a fianco con gli operatori che mi hanno aiutata a capire come funzionano le cose e di cosa dovevo occuparmi. Ho conosciuto gli ospiti della Bussola e ho capito velocemente quali fossero i miei compiti e quali regole dovevo seguire. Tutti mi hanno accolto ed sembravano felici di vedermi.
Giovedì ho avuto la mia prima lezione di inglese con gli ospiti. Ero molto emozionata, ma anche un po’ nervosa nel scoprire chi fossero i partecipanti. Tutto ha funzionato bene e mi è davvero piaciuto tenere le lezioni di inglese con il passare delle settimane. La seconda settimana ho iniziato ad andare al supermercato e in diverse scuole della città per raccogliere il cibo in eccesso. Recuperavamo gli alimenti in scadenza al supermercato e le eccedenze delle mense scolastiche. Mi è davvero piaciuto andare in giro per la città a recuperare cibo in luoghi diversi e vedere che il cibo viene riutilizzato e non va sprecato.
Per me questo ha preso ancora maggiore importanza vedendo le quantità di cibo che recuperavamo. Alcuni giorni abbiamo portato il cibo che non potevamo usare, perché troppo, in un posto chiamato Cucina Popolare. Lì, è stato nuovamente distribuito ad altre persone bisognose.
Con il passare delle settimane, mi è piaciuto conoscere le persone e le loro storie. Una delle cose che preferisco della Bussola è il laboratorio, dove le persone lavorano con l’argilla e creano cose diverse. Abbiamo progettato le nostre collane, orecchini e creato anche ciotole e tazze di argilla. Alle persone piaceva essere creativi e usare le mani per realizzare oggetti.
Concludendo, vorrei ringraziare tutti quelli che mi hanno permesso di lavorare alla Bussola e tutti quelli che mi hanno aiutato a conoscere questo posto. Mi è piaciuto far parte di questo gruppo ed essere in grado di restituire qualcosa alle persone. Il consumo responsabile è un aspetto molto importante nella nostra vita quotidiana e tutti dovrebbero esserne consapevoli.
Grazie mille
!”