Altre prospettive, nuove opportunità

Elsa, una studentessa e tirocinante nell’equipe accoglienze di Gruppo R è con noi da qualche mese e per il suo percorso di formazione e studi ha deciso di seguire i progetti ed entrare in contatto con i nostri ospiti negli appartamenti di seconda accoglienza.

Accogliere

Sono andata a parlare con D. nell’appartamento di Gruppo R , dove ha vissuto negli ultimi 4 anni.
Il progetto nel quale era inserito consente ad alcune persone, in difficoltà economica e sociale, di abitare per un periodo limitato di tempo in appartamenti condivisi con altri ospiti. Gli obiettivi del progetto variano a seconda dei casi: gli ospiti sono affiancati da operatori che li aiutano nel reinserimento abitativo e/o lavorativo, supporto in ambito sanitario e sociale e altri aspetti.
Fra qualche settimana D. si trasferirà nell’alloggio ATER (edilizia residenziale sociale) che gli hanno assegnato a seguito dell’ultimo bando pubblicato dal suo Comune di residenza.
Ho provato a ripercorrere con lui alcuni momenti della sua storia dentro Gruppo R, con cui è entrato in contatto tramite i Servizi Sociali, in un momento in cui era disoccupato e stava affrontando problemi di salute, cosa che gli rendeva difficile trovare un altro lavoro.

Essere persone di riferimento

Gli ho chiesto se pensava che entrare nel progetto gli fosse stato di aiuto e in che modo.

Ho incontrato persone di una umanità che fuori di qui non ho trovato. Col senno di poi tante cose si sarebbero potute fare diversamente, ma non è questo il punto. Dopo la prima notte che ho passato qui Riccardo (operatore delle accoglienze) mi ha chiamato alle 7 del mattino, e in questo io ci ho visto dell’umanità, e mi son
detto: ‘Forse sono finito nel posto giusto’.
Ero arrivato a un punto in cui avevo un frullatore che mi girava in testa e le idee balzavano da una parte all’altra. Avevo necessità di stabilizzare alcuni aspetti della mia vita tra cui trovare un posto dove andare a dormire, procurarmi da mangiare; avevo bisogno di una persona di riferimento per entrare in un mondo in cui non ero mai entrato prima. Se vieni da un determinato standard di vita ed entri in questo
‘mondo sconosciuto’ e sei da solo, ti trovi completamente disorientato; diverso è se hai dei punti fissi, su cui ti puoi appoggiare per rimetterti in piedi e guardare oltre. Questo secondo me è stato l’aspetto che più mi ha aiutato. Se hai bisogno di esporre un problema, sai che dall’altra parte c’è una persona che ti ascolta e che se ne fa, in un certo senso, carico, e ti orienta. È come se ti catapultassero in mezzo
all’Amazzonia e avessi un Indios che ti dice ‘vai di là, non di qua, perchè di qua c’è l’anaconda, di là no’.
Ho passato un periodo che non mi appartiene: io sono una persona sostanzialmente ottimista. Se il famoso mezzo bicchiere lo svuoti, là dove un altro vede un bicchiere vuoto, io vedo le gocce. Ecco, non vedevo neanche più quelle. Ero “snaturato”. Non vedevo la via d’uscita. Adesso, grazie all’aiuto del servizio, sono riuscito a trovare un lavoretto e mi è stata assegnata una casa, se riesco a risolvere i miei problemi sanitari e a far quadrare un po’ le spese, dovrei riuscire ad andare avanti
”.

Lavorare nel sociale

Parlare con D. mi ha restituito parte del senso del lavoro nel sociale. Ho visto davanti a me un uomo che sta tuttora provando a risolvere i suoi problemi, ma che è uscito dal buco nero nel quale sentiva di essere finito qualche anno prima. Spesso lavorare con le persone non significa risolvere i loro problemi, ma provare a camminare accanto a loro, sostenendole, ma rispettando anche i loro limiti e i loro tempi.
D. stesso mi ha detto: “Ho sempre utilizzato l’esempio del dado. Questo ha molte facce: tu ti metti in una posizione e ne vedi una, un altro ne vede un’altra e così via. Quando affianchi una persona gli puoi dire ‘tu vedi sempre la stessa faccia, ma ti sei mai chiesto cosa c’è sulle altre?Si tratta di instillare nell’altro il dubbio che non sia tutto nero. Non gli dico che c’è l’azzurro del cielo, ma gli racconto che c’è dell’altro.”

Elsa, tirocinante Gruppo R in equipe accoglienza

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