Gruppo R….in classe!

Durante il mese di febbraio abbiamo avuto la possibilità di entrare nella scuola secondaria di primo grado di S. Martino di Lupari per lavorare insieme ai ragazzi, alla scoperta degli stereotipi di genere, sensibilizzando sul tema della violenza ma soprattutto cercando di valorizzare il femminile e il maschile ed educare alle differenze.

Abbiamo tenuto un laboratorio di tre incontri, incontrando 6 terze medie. E’ stato il primo nostro progetto con le scuole secondarie, un desiderio che Gruppo R coltivava da ormai diversi anni e che è stato possibile realizzare grazie anche al sostegno dell’Azienda Pettonon Cosmetics.

Ognuno dei ragazzi ci ha trasmesso qualcosa di diverso e ogni classe è stata un universo a sé. Alchimie di voci, visi e caratteri differenti hanno reso unico il lavoro che abbiamo fatto con loro.

Perchè era così importante per noi riuscire a parlare di queste tematiche con i ragazzi delle scuole?

Sentiamo spesso parlare di violenza di genere, associando il fenomeno a fatti di cronaca molto forti, a qualcosa di molto lontano da noi, che non ci appartiene e che riguarda altri. Ciò che però scopriamo lavorando con donne vittime di violenza e con uomini maltrattanti è che spesso i comportamenti violenti, la capacità di non riconoscerli o di “accettarli” sono conseguenza della cultura in cui si è cresciuti, dei messaggi che fin da piccoli sono arrivati, delle abitudini e tradizioni che hanno svalorizzato o svalorizzano uno dei due generi, con una prevaricazione del genere maschile sul femminile.

È per questo motivo che abbiamo deciso di arrivare ai ragazzi delle scuole, parlare con loro, riflettere sulle loro abitudini e quelle dei loro genitori, su ciò che vedono tutti i giorni alla tv o sentono nei testi delle canzoni, sulla scelta degli sport, dell’abbigliamento, sui modi di fare e le emozioni che caratterizzano le loro giornate, mettendoli in discussione e riflettendo sul significato che assumono nella relazione tra generi diversi.

Abbiamo così lavorato sugli stereotipi, cercando di imparare a riconoscerli, utilizzando le pubblicità, le immagini sui giornali e i cartoni animati; abbiamo riflettuto e lavorato sulla comunicazione non violenta per affrontare il tema del conflitto tra generi, ma non solo.

Per superare la violenza di genere, andare oltre gli stereotipi e non cadere nei pregiudizi, è necessario esprimere quello che proviamo senza offendere, imparando a usare le parole in modo corretto e non violento, a riconoscere i propri sentimenti, dar loro un nome, accettarli e rielaborarli.

Ci ha stupito ed entusiasmato renderci conto di quanti ragazzi fossero già critici nei confronti della realtà intorno a loro e quanti fossero aperti al cambiamento.

Altri hanno avuto più difficoltà a riconoscere quanto gli stereotipi influenzino la loro vita quotidiana e il rapporto tra coetanei e tra maschile e femminile, quanto le abitudini e il linguaggio usato siano spesso impregnati da modi di dire e di fare che sminuiscono i generi, soprattutto il femminile, non rispettando alcune differenze. Tutto ciò è stato spunto per generare riflessioni e confronti tra ragazzi, partendo dal loro vissuto e dalle loro esperienze.

E’ stato un progetto ricco, che ci ha permesso di entrare in contatto con le nuove generazione, entrare nel vivo delle loro vite ed esperienze ma che ci ha anche stimolato e confermato come lavorare con i giovani aiuti a non smettere mai di mettersi in discussione.

E’ stato un po’ come tornare al primo giorno di scuola anche per noi…Non sai bene cosa aspettarti ma hai tanta adrenalina addosso e tanta voglia di iniziare!

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