19 Novembre 2001

“Ricordo che ero emozionato. E ricordo il posto e l’ufficialità della cosa”

“Per me Gruppo R erano un gruppetto di ragazzi che credeva in quello che stava facendo, che lo aveva fatto per del tempo sotto una “tettoia” a fianco alla chiesa dell’ospedale dei Colli…che poi si erano spostati a Vigodarzere…e adesso erano in centro storico da un notaio…forse volevano creare qualcosa di importante… sicuramente ci credevano”

“Ricordo solo che era buio, che il notaio ci ha fatto aspettare un bel po’. Mi sentivo, forse anche gli altri, come in attesa di una prova di abilità. Tutto si è svolto tra formalità e battute per stemperare la serietà del momento. Poi tutti al bar, per cosa non ricordo”


“Era freschino e buio. Tanta curiosità e sensazione di andare a fare un qualcosa di importante


Di queste testimonianze e di questi ricordi mi hanno colpita due cose: il buio e la sensazione di andare a fare qualcosa di importante.

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A questo 2020 e all’anno che verrà.

Con l’arrivo degli ultimi giorni di dicembre, si avvicina quel momento dell’anno in cui si tirano le somme dei mesi passati e si inizia a pensare al nuovo anno che ci aspetta. Ed è proprio da qui che V. inizia a raccontare il percorso che lei, suo marito e i suoi sette figli, hanno iniziato a marzo 2020, in piena emergenza sanitaria, all’interno di un appartamento della nostra cooperativa.

“Quando abbiamo iniziato questo percorso, io e i miei figli venivamo da mesi molto difficili, in cui ci siamo trovati a vivere in strada. Prima di entrare in questo progetto, siamo stati accolti in alcune strutture per l’emergenza freddo. Le giornate che vivevamo erano sempre in movimento, molto faticose e stressanti. Avevo paura, ma allo stesso tempo ero determinata a proteggere i miei bambini. Non so nemmeno io dove ho trovato le forze per andare avanti.

 

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#25Novembre tutti i giorni.

Quest’anno, il mio 25 Novembre è iniziato nel peggiore dei modi. Una delle prime notizie della giornata è stata che una donna, qui in provincia di Padova, è stata uccisa da suo marito, e poco dopo un’altra a Catanzaro… il giorno dopo un’altra a Pordenone. Cosa sono le cifre e le statistiche di fronte a queste tragedie che toccano così da vicino? Che cosa sono le strisce rosse sulle guance della serie A, le scarpe rosse sulle locandine, gli appelli allo stop sulla violenza sulle donne nei profili Facebook o le poesie che passano su WhatsApp? Sono tutti pallidi messaggi per ricordare una lotta che sembra non avere fine.

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Anche #gruppornontratta

Il 18 ottobre è stata la quattordicesima giornata europea contro la tratta di esseri umani. Questa giornata nasce nei primi anni duemila per mano della Commissione europea con l’obiettivo di sensibilizzare la cittadinanza in merito al fenomeno del traffico e del grave sfruttamento di esseri umani, nonché per far conoscere le realtà attive nel territorio atte a contrastare questo fenomeno e offrire una via altra alle persone che ne sono vittime. 

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Servizio civile? Allenamento costante!!

Il Servizio Civile è un’opportunità per i giovani dai 18 ai 28 anni di dedicare 12 mesi della propria vita a favore di un impegno solidaristico inteso come impegno per il bene di tutti e di ciascuno e quindi come valore di coesione sociale. Garantisce ai giovani una forte valenza educativa e formativa, un’ importante e spesso unica occasione di crescita personale e un’ opportunità di educazione alla cittadinanza attiva.
Chi sceglie di impegnarsi per dodici mesi nel Servizio Civile sceglie di aggiungere un’esperienza qualificante al proprio bagaglio di conoscenze.

Ecco di seguito l’esperienza di Rosaria: volontaria in Servizio Civile da qualche mese presso il Laboratorio Occupazionale Protetto di Gruppo R.

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Alta Formazione: camminare, partecipare, esserci.

Abbiamo chiesto ad un collega e socio della nostra cooperativa, Carlo, di raccontarci il suo percorso di Alta Formazione: un percorso promosso dal nostro gruppo, Gruppo Polis, della durata di tre anni, che si pone l’obiettivo di costruire un sistema cooperativo consapevole che sappia costruire la propria azione imprenditoriale partendo da tratti essenziali di inclusività e condivisione, generative di nuove forme di
collaborazione e partnership strategiche sempre più forti.

A Giugno si è concluso il primo anno, tra incontri in presenza e incontri online e abbiamo pensato di lasciar voce alla sua esperienza, alle motivazioni e alle riflessioni su questo percorso.

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LOP Orto, l’inclusione sociale che passa per il campo

“LOP” sta per “Laboratorio Occupazionale Protetto”, ed è un luogo che accoglie persone in situazione di fragilità sociale ed economica inviate dal Comune di Padova. Per ogni persona inserita viene predisposto un progetto individuale, che a partire dalla situazione osservata determina alcuni obiettivi che nel periodo di permanenza vengono perseguiti con diverse azioni a supporto.

È un servizio che esiste da molti anni, e che dal 2019, nel rispondere al nuovo bando del Comune di Padova, si è rinnovato diversificando le opportunità di inclusione sociale offerte agli utenti. Uno dei principali cambiamenti è stato la differenziazione dell’attività occupazionale introducendo, accanto allo storico laboratorio di assemblaggio, un laboratorio di sartoria e un laboratorio di orticoltura biologica.

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E’ possibile.

Sono E., una donna venezuelana di 43 anni. Ho due figlie, di 20 e 4 anni, e vivo in Italia dal 1997. 

Il 25 Maggio 2020, sono uscita da Casa Viola, dopo 14 mesi di accoglienza. Sono arrivata qui dopo una convivenza finita molto male con il padre di mia figlia più piccola. Un anno fa mi sono trovata per strada, inseguita, spaventata e molto disorientata. 

Oggi sto bene finalmente! Le mie figlie stanno bene, siamo tranquille, serene e con un futuro davanti. La fine di un incubo e l’inizio una nuova vita.

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Percorso di innovazione: un “gestionale” in Remix.

La nostra cooperativa è composta dalla parte A, servizi socio-assistenziali, e dalla parte B, che comprende attività produttive finalizzate all’inserimento nel mondo del lavoro delle persone in situazione di svantaggio.
Quest’area della cooperativa, Remix, rappresenta un pilastro per la nostra realtà e, in questo periodo, sta affrontando e ha affrontato diverse sfide; tra queste ha intrapreso un importante percorso di innovazione, con l’obiettivo di migliorare i processi produttivi ma anche arricchire ulteriormente le attività con nuove prospettive.
Il percorso ha richiesto e individuato nuove professionalità e nuove collaborazioni, tra cui anche un’ingegnere gestionale, Giorgia, che ha deciso di raccontarci la sua “scelta professionale” e il suo lavoro in Remix.

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La Bussola: tra distanze di sicurezza e prossimità sociale

Durante quest’emergenza sanitaria nel nostro centro diurno “La Bussola” non ci siamo mai fermati.

Questo Aprile 2020 è stato il mese del nostro 15esimo compleanno, ma anche un mese di grossi cambiamenti, domande, riorganizzazioni, chiusure anticipate e riaperture straordinarie.

Un mese di mascherine con meno sorrisi “a trentasei denti” ma di nuovi sorrisi luminosi trasmessi con gli occhi, un mese di metri di distanza ma di parole e battute che avvicinano, di routine sconvolte ma anche di nuovi equilibri ritrovati.

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