Laura, operatrice nei servizi dell’Area contrasto alla violenza di genere della nostra Cooperativa, ci racconta l’importanza delle azioni di formazione e sensibilizzazione in occasione di un webinar promosso dal Comune di Cadoneghe in collaborazione con Gruppo Polis per la “Giornata internazionale della Donna”.
Mercoledì 24 marzo io e il mio collega Marco Nicastro, come operatori del SUM (servizio che si occupa della presa in carico degli uomini autori di violenza), abbiamo organizzato e realizzato un webinar che abbiamo voluto intitolare “Essere uomini tra aspetti culturali e storia personale”. Un’iniziativa di formazione e sensibilizzazione rivolta soprattutto agli uomini. I partecipanti al webinar si sono dimostrati interessati e coinvolti.
Nel lavoro di contrasto al fenomeno della violenza di genere, gli studi e le raccomandazioni internazionali individuano come fondamentale il ruolo dell’educazione e sensibilizzazione rivolta ai bambini, giovani e adulti, maschi.
Sappiamo bene infatti che la violenza “inizia da lontano”.
Famiglia e cultura influenzano l’ideale di uomo
Gli uomini autori di violenza sono uomini che, al pari di tutti gli altri esseri umani di sesso maschile, sono cresciuti all’interno di una famiglia e di una determinata cultura, che, più o meno esplicitamente, hanno insegnato loro come un “maschietto” prima, e un giovane uomo poi, si comporta: ciò che dovrebbe fare o evitare di fare, ciò di cui può sentirsi orgoglioso e ciò di cui si dovrebbe invece vergognare. Tutti e tutte noi sicuramente avremmo ogni tanto sentito dire – o pronunciato noi stessi! – frasi come “non fare la femminuccia, smettila di piangere!”, oppure “un vero uomo non ha mai paura”.
In questo modo, le realtà di cui facciamo esperienza fin da bambini – la famiglia innanzitutto, i coetanei, il gruppo di amici, la squadra sportiva, i colleghi di lavoro – contribuiscono a creare, e poi rinforzare, l’idea di ciò che un “vero uomo” o un “uomo ideale” dovrebbe essere, pensare, provare.
Questi elementi ci influenzano in modo importante, senza che però noi ne diventiamo consapevoli. Influenzano le nostre scelte, le nostre relazioni, il nostro modo di essere figli, compagni, padri.
Tanto che a volte possono diventare una vera e propria “armatura”, qualcosa che ci lega, che ci rinchiude, che ci limita.
Lavorare sulla consapevolezza di cosa significa essere uomini
In Italia nel 2007 è nata l’Associazione “Maschile Plurale”, un gruppo di uomini che ha iniziato a riflettere su cosa significa essere e diventare uomini, cosa implica nei confronti di se stessi, degli altri uomini, e all’interno delle relazioni che gli uomini intessono nella società, nel lavoro, e nelle relazioni affettive.
All’interno dei gruppi del SUM per gli uomini autori di violenza, spesso gli utenti ci dicono di come quella sia per loro la prima volta in cui condividono autenticamente con altri uomini pensieri, riflessioni, ed emozioni, soprattutto su certi argomenti, senza il timore di essere giudicati, proprio dagli altri uomini.
Educazione e sensibilizzazione per contrastare la violenza
Mi ha sempre molto colpito come siano proprio loro, spesso, a dirci: “Questi corsi li dovreste fare nelle scuole!”. Un reale contrasto alla violenza deve necessariamente partire dall’educazione e dalla riflessione, continua e permanente, su se stessi e sugli altri.
Laura, psicologa dell’Area contrasto alla violenza di genere