L’incontro con Vanessa Criconia, educatrice e scrittrice padovana, avviene lo scorso anno. Arriva nella nostra sede per presentarci il suo lavoro e il suo libro: un romanzo che mette al centro un tema a noi molto vicino, la violenza domestica. È un romanzo che vuole raggiungere diverse persone, vuole far conoscere un fenomeno molto diffuso come la violenza domestica ma attraverso una storia di amicizia, tra Cristina e Sofia.
Leggiamo il romanzo, iniziamo a conoscerci reciprocamente, attendendo una buona occasione per costruire un momento di sensibilizzazione insieme.
L’8 Marzo rappresenta una di quelle giornata “simbolo”, anche per il nostro lavoro in area di contrasto alla violenza di genere, dove l’obiettivo vuole essere quello di mettere al centro la donna, i diritti conquistati e quelli ancora da conquistare. Una giornata in cui gli sconti, le promozioni e gli auguri rischiano di distogliere l’attenzione sulle questioni femminili e i problemi della nostra società in relazione a diseguaglianze e pari opportunità.
Per questo abbiamo colto l’occasione per costruire e proporre un momento di confronto e condivisione, presentando un libro e lasciando spazio alle storie ed esperienze delle donne che incontriamo nelle nostre Case Rifugio, proprio con Vanessa e il suo libro.
La sfida di essere donne
“Compagna affettuosa, mamma attenta alle necessità, lavoratrice seria, sorella sempre presente: ma quanto sono elevate le aspettative nei confronti delle donne oggi?
Essere donna in questo particolare periodo storico rappresenta più che mai una sfida a cui veniamo chiamate. Ci viene richiesto di ricoprire contemporaneamente ruoli diversi spesso distanti tra loro e per farlo dobbiamo lottare al contempo per rimanere fedeli a noi stesse, alla nostra natura di donna.
La potenza delle donne e i diversi ruoli che rivestono: questo è il tema dominante
dell’incontro che Gruppo Polis ha organizzato in occasione della “Giornata Internazionale dei Diritti delle Donne” lo scorso 8 marzo.
In questa serata, attraverso la presentazione del mio romanzo “Il filo di Porpora|Vanessa Criconia|PICCIN”, abbiamo affrontato anche la tematica delle relazioni tossiche e di come diventare sempre più consapevoli dei segnali di allarme che si presentano all’interno di un rapporto che sta degenerando. Conversando con il giornalista de Il Mattino di Padova, Nicola Cesaro, e con la referente delle case rifugio per Gruppo Polis, Mariasole Rizzi, abbiamo spostato il focus dal romanzo alla realtà e a ciò che significa nella concretezza offrire forme di ascolto e di supporto a chi desidera uscire da una relazione violenta.
Una serata per celebrare la forza delle donne
Il quartiere Arcella ha risposto con una partecipazione inattesa, riempiendo la sala del Portierato Sociale La Bussola. E così siamo stati assieme a volti sconosciuti, come se fossimo dei buoni vicini di casa, in un ambiente accogliente e familiare, anche per chi lo vedeva per la prima volta. Eravamo lì perché sentivamo una necessità comune: volevamo celebrare la donna per una sera. Non celebrare la perfezione della donna no, sappiamo di non essere perfette, non la superiorità della donna, nemmeno questo. Eravamo lì per celebrare la forza delle donne, la resilienza delle donne, la sorellanza e la solidarietà di chi decide che non sarai mai sola.
Volontari del Servizio Civile, operatori delle cooperative e responsabili dei diversi servizi, Gruppo Polis ha messo assieme tutte le forze per raccogliere in un tempo e in un luogo, le persone, le esperienze, le emozioni di chi ogni giorno lavora per dare ascolto e accoglienza alle donne. Offrire aiuto sì ma con un limite, uno soltanto: solo una donna che vuole aiutare se stessa può iniziare un percorso di fuoriuscita da una relazione sbagliata.
Parola chiave: consapevolezza. Consapevolezza che si raggiunge attraverso l’informazione e la ricerca di sostegno, consapevolezza che si traduce poi in maggiore autostima e autostima che diventa essa stessa la forza per dire “basta”.”
Vanessa Criconia