“LOP” sta per “Laboratorio Occupazionale Protetto”, ed è un luogo che accoglie persone in situazione di fragilità sociale ed economica inviate dal Comune di Padova. Per ogni persona inserita viene predisposto un progetto individuale, che a partire dalla situazione osservata determina alcuni obiettivi che nel periodo di permanenza vengono perseguiti con diverse azioni a supporto.
È un servizio che esiste da molti anni, e che dal 2019, nel rispondere al nuovo bando del Comune di Padova, si è rinnovato diversificando le opportunità di inclusione sociale offerte agli utenti. Uno dei principali cambiamenti è stato la differenziazione dell’attività occupazionale introducendo, accanto allo storico laboratorio di assemblaggio, un laboratorio di sartoria e un laboratorio di orticoltura biologica.
Gli utenti oggi inseriti, quindi, dopo un primo mese di valutazione che viene sempre svolto nel LOP assemblaggio, possono essere inseriti, in base agli obiettivi del loro progetto, anche negli altri due laboratori, oltre che nelle diverse attività formative che si svolgono.
Il laboratorio di sartoria ha sede al primo piano della nostra sede di via Manin a Vigodarzere mentre quello di orticoltura si svolge presso la Fattoria Sociale di Polis Nova, in via Due Palazzi a Padova.
Da quando esiste, il Laboratorio di Orticoltura ha accolto 11 utenti, offrendo attività occupazionali che consentono l’acquisizione di competenze in ambito agricolo, di abilità manuali specifiche e lo sperimentare un ritmo e un contesto occupazionale diverso dagli altri laboratori. Questi obiettivi sono perseguiti attraverso lo svolgimento di diverse attività.
Tre persone che attualmente lo frequentano, ci hanno raccontato la loro esperienza al LOP Orto, tra attività nuove, difficoltà e soddisfazioni.
LE ATTIVITÀ
V: Abbiamo iniziato a frequentare il LOP orto il 3 maggio, appena è stato possibile dopo la pausa forzata legata al lockdown. Andiamo in orto 2 volte alla settimana, il mercoledì e il giovedì, tutto il giorno.
G: Le attività che svolgiamo in LOP ORTO sono diverse e cambiano a seconda della stagione. Per esempio, a maggio ho raccolto le fragole e in questo periodo le tegoline. Le attività di raccolta hanno riguardato anche le angurie, i meloni, le zucchine e le patate. Oltre alla raccolta mi sono occupato anche di posizionare i teli nelle serre in modo da coprire alcune piante e proteggerle dalle grandinate estive. Mi occupo anche di annaffiare e di coprire alcune parti dell’orto con della paglia per evitare che crescano le erbacce. Ho preparato anche le cassette di verdura da consegnare nel negozio bio Fuori di Campo. Ho svolto anche delle attività con l’uso della piantatrice, della seminatrice e del decespugliatore.
R: Ho accettato di voler andare in orto con molto entusiasmo perché si trattava di un’attività all’aria aperta, e anche perché, non avendo mai lavorato in un orto, mi incuriosiva l’idea di provare qualcosa di nuovo
LE DIFFICOLTÀ
V: Ho accettato di frequentare l’orto perché avevo già lavorato negli orti e mi era piaciuto molto e perché possedevo già delle conoscenze per compiere attività di orticoltura, seppur fosse passato tanto tempo dalle esperienze che avevo fatto in questo ambito.
V: L’unica difficoltà che ho incontrato fino ad ora è il caldo, perché la maggior parte delle attività le svolgiamo all’aria aperta e in questo periodo le temperature sono molto alte, quindi la stanchezza e la fatica si fanno sentire. Il primo giorno è stato molto faticoso perché mi sono buttato a capofitto a lavorare per il grande entusiasmo però il caldo è stato sfiancante perché mi trovavo in serra e quindi sono dovuto uscire. Dalla volta successiva ho cercato di lavorare in modo cauto facendo delle pause.
R: La mia difficoltà è stata dover imparare a conoscere le piante e anche a non distruggerle perché non avevo nessuna conoscenza a riguardo. Prima di iniziare a lavorare in orto non sapevo distinguere le piante tra loro, per me erano tutte erbacce. Mangiavo solo patate, pomodori e cipolle mentre adesso ho iniziato a mangiare nuove verdure.
LE SODDISFAZIONI
V: Mi piace poter trascorrere molto tempo nella natura, perché mi sento bene e sento la libertà. Usare il decespugliatore mi ha reso molto soddisfatto di me perché l’ho utilizzato in modo professionale.
G: Sono molto soddisfatto di aver dentro di me nuove conoscenze e usare il decespugliatore mi ha reso molto entusiasta perché è stata la prima volta che ho lavorato con un attrezzo.
R: Quello che mi rende molto soddisfatto è vedere la sera il mio lavoro finito, come quando ho raccolto assieme agli altri 10 quintali di patate e le abbiamo riposte nelle cassette da portare nel negozio. Mi piace moltissimo anche il momento del pranzo perché socializziamo e stiamo all’aria aperta. Prima dell’esperienza nel LOP ORTO non avevo mai lavorato in mezzo ai campi quindi non ho mai cercato lavoro in questo ambito. Mi piacerebbe riuscire a trovare un lavoro in un orto perché ho imparato molto, anche grazie al corso di formazione sull’utilizzo del decespugliatore.