Antonio è arrivato alla Bussola nell’agosto del 2013.
Dormiva in macchina da circa un mese.
Antonio è separato, i rapporti con la famiglia sono buoni ma è orgoglioso non ha mai voluto pesare su di loro, anche perché la famiglia non è in grado, economicamente, di aiutarlo.
Antonio ha cominciato a lavorare a 15 anni.
È un lavoratore serio, ha fatto per molti anni il magazziniere e ha versato 37 anni di contributi.
Gliene mancano solo tre alla pensione contributiva.
Nel 2011 cominciano le difficoltà: Antonio è uno dei nuovi disoccupati per la crisi: per un po’ di tempo i risparmi gli permettono di provvedere a se stesso ma poi finiscono, non riesce più a pagare l’affitto e arriva lo sfratto.
Arrivato alla Bussola, su invio della sua assistente sociale, Antonio si è trovato davanti ad una realtà nuova, un luogo dove non avrebbe mai pensato di poter arrivare e di cui non conosceva neanche l’esistenza: un centro diurno di prima accoglienza per persone senza dimora.
Inizialmente è a disagio ma è una persona intelligente che comprende con umiltà come sia facile perdere tutto se non si ha un lavoro e una famiglia che non può aiutarti se non per un breve periodo.
Non si sente un senza dimora ma solo una persona che ha bisogno di aiuto ed ha il coraggio di chiederlo.
Insieme alla Bussola arriva, sempre grazie al lavoro della sua assistente sociale e al lavoro di rete fra tutte le realtà del territorio che operano per i senza dimora, anche l’accoglienza in una struttura per persone senza dimora. Antonio ha di nuovo un posto dove dormire e uno
dove mangiare.
Gli operatori della Bussola comprendono che l’obiettivo per Antonio è quello di non rimanere nei circuiti della marginalità e di provvedere a un veloce reintegro nel mondo lavorativo per non rischiare di vederlo scivolare in sentimenti depressivi e svalutanti.
Antonio mostra ottime competenze personali e una grande voglia di darsi da fare.
Dopo circa due mesi dal suo arrivo alla Bussola viene coinvolto nell’attività di raccolta pasti del centro stesso presso le scuole e altri enti del privato.
Gli vengono affidate delle responsabilità, e torna a sentirsi vivo, importante, utile e svolge con grande impegno e dedizione tale compito
Per questa attività gli viene riconosciuto anche un piccolo sostegno economico.
Dopo alcuni mesi di impiego in questa attività la persona viene affiancata nella ricerca lavoro dagli operatori, che lo aiutano a scrivere il suo primo curriculum.
Antonio non ha risposte da parte di nessuna azienda per diverso tempo, ma un giorno arriva un colloquio che ha anche esito positivo, ma gli viene detto che purtroppo l’età gioca a suo svantaggio.
Per tenere alta la motivazione e la stima di sè, ad Antonio gli operatori della Bussola attivano un inserimento lavorativo, nella stessa Bussola, per circa tre mesi.
Antonio finisce la borsa lavoro alla Bussola e dopo pochi giorni un’azienda finalmente lo chiama per un colloquio come magazziniere.
Ci va senza aspettarsi nulla ma viene preso con un contratto a tempo determinato.
Ora è felice e ci tiene a ringraziare tutte le persone che l’hanno aiutato a riaccendere la sua vita.