Uno “sfogo” di vita.

A. è un uomo di origine marocchina, arrivato in Italia più di vent’anni fa. Alla fine degli anni 90 iniziano i problemi familiari e nel 2004 viene allontanato dalla famiglia, seguita dai servizi sociali. Un momento doloroso e ricco di sofferenza e rabbia, emozioni che ancora oggi accompagnano il suo racconto e traspaiono dal suo volto.

“Mi sono sentito davvero in difficoltà, solo e arrabbiato quando

tanti anni fa tutto questo è iniziato. Il sistema sociale per me è un disastro e ho sentito negati molti miei diritti oltre a non essermi sentito rispettato come persona. Mi sono sentito “sballottato” tra servizi, consultori familiari, Ser.T, assistenti sociali e sottopressione per molti anni ma questo mi ha permesso anche di intraprendere dei percorsi che mi sono serviti. Ho fatto un percorso scolastico che mi ha allontanato dall’alcol seppur con molta sofferenza….ma è dalla sofferenza che nasce la forza.

Sono arrivato negli appartamenti di II accoglienza dopo aver scelto di lasciare la casa ai miei figli.

Ho avuto bisogno di tempo per abituarmi ma nella vita la soluzione è sapersi adattare. Da quando sono uscito di casa mi sono sentito sempre solo e così continuo a sentirmi ma allo stesso tempo alcuni pensieri “negativi” sono passati. È una battaglia che va affrontata: io lo sto facendo attraverso il confronto con le persone e un lavoro dentro di me. Non sono ancora del tutto contento ma ho raggiunto dei risultati importanti.

Mi chiamano “il leone” perché sono andato avanti, ho messo da parte l’alcol e cerco di mantenere dei legami con le persone ma non voglio più “farmi fregare”.

Sono cresciuto senza affetto, fin da piccolo, sono sempre stato solo e questo mi pesa molto e mi ha fatto tanto soffrire. Sento di aver bisogno di affetto. Non sento di aver ricevuto del bene nella vita e per questo non mi aspetto più niente perché sono stanco di aspettare!”